Una domanda che mi faccio spesso è: come sarebbe andata se?
Lo chiedo a me stessa, nel mio quotidiano, se lo sono chiesti e se lo chiederanno i protagonisti dei miei romanzi. Perché te lo dico?
Sono qui a darti consigli letterari, quindi il primo consiglio di oggi è di concederti sempre un cambio di punto di vista e metterti in dubbio. Fai un po' di autoanalisi, introspezione, scavo...non so come preferisci chiamare quel lavoro in cui ti domandi se c'è qualcosa che poteva andare in modo diverso e come. Soprattutto nel contesto di sviluppo di una trama, a volte le prime idee sono molto buone, in altre occasioni possono risultare poco convincenti, deboli. Può capitare anche che la trama sia buona e strutturata ma magari la stesura è zoppica, il che rovina tutto il resto del lavoro.
L'altro motivo è perché perché dovresti chiederti seriamente cosa cambierebbe nella tua vita se il tuo romanzo venisse acquistato da un editore...Si tratta di un'esperienza molto bella, te lo dico io che ci sono passata. L'emozione di ricevere il contratto editoriale è gioia vera, senza se e senza ma. Quello che prima era il tuo romanzo nel cassetto sta per vedere la luce, è stato letto da un'editor professionista ed è stato scelto tra tu sai quanti altri.
Un'emozione bellissima, dicevo.
Io ci sono passata, dicevo.
Mi piacerebbe potesse accadere anche a te, vorrei prendermi un po' di merito, lo ammetto. Starti vicina nel bello e cattivo tempo e sentirmi dire che avevo ragione. Mi piace molto avere ragione sui manoscritti.
Il terzo motivo è che io posso aiutarti in tutti e due i SE.
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